Residence Paolina

Puccini

Sulle orme del maestro Giacomo Puccini. Un suggestivo itinerario pucciniano, in buona parte poco noto, è consigliabile al turista dopo la visita a Torre del Lago che fu l’ultima dimora del Maestro lucchese, quella dove il suo estro trovò un ambiente favorevole e al tempo stesso di che distrarsi nella prediletta caccia alle folaghe; dove più intenso e sereno sentì il senso dell’amicizia. Lì vicina è la villa trasformata in museo. In una stanza-cappella il Maestro riposa con la moglie Elvira ed il figlio Tonio. Un’altra stanza fa da singolare armeria dove sono custoditi i fucili da caccia: “Dopo il pianoforte – soleva confessare Puccini agli amici – lo strumento che preferisco è il fucile”. Una sosta merita Chiatri, un paesino sulla sommità del Monte di Quiesa dove Puccini vi acquistò una vecchia villa. Da Chiatri, per Stabbiano e la Certosa di Farneta, si raggiunge Lucca. In via di Poggio è la casa natale di Giacomo. Vi sono esposti molti manoscritti, collocati in apposite teche. Numerosi anche gli oggetti e altri documenti e memorie: dal pianoforte della “Turandot” al cappotto del Maestro, alle medaglie, alle lettere che ricordano la vicenda dell’uomo e dell’artista. Nella vicina via S. Paolino è l’omonima Basilica il cui organo è lo stesso sul quale il giovanissimo Puccini si esibiva durante le funzioni religiose per raggranellare qualche soldo. Sempre a Lucca si trova il “Teatro del Giglio” ove il giovane Puccini, studente presso l’Istituto Musicale “G.Pacini”, nell’anno 1878 ebbe modo di esibirsi come pianista accompagnatore di una cantante emergente. Puccini tornò al Teatro del Giglio alcuni anni dopo, come autore delle opere che lo hanno reso celebre. Da Lucca, attraverso Ponte a Moriano, costeggiando il Serchio, fino a Diecimo e poi deviando verso Pescaglia, si giunge a Celle dei Puccini (altitudine: 371 m. s.l.m.). Da Celle ebbero infatti origine gli avi di Puccini. A Celle, Giacomo Puccini andò un mese prima di morire, il 26 ottobre 1924, per presenziare alla inaugurazione di una lapide sulla casa degli avi, casa ora trasformata in museo. Vi sono esposti numerosi cimeli quali il pianoforte su cui il Maestro compose parte di “Madama Butterfly”, il letto matrimoniale dei genitori, una culla, un abitino da neonato, ritratti di famiglia, la cucina.